AVVENTO

Tempo di gioia, di grazia, di luce e di risveglio

Tempo di grazia, tempo di luce, tempo di risveglio... Dio nasce in un profondo silenzio. Il mese di novembre, mese in cui abbiamo ricordato i nostri defunti, si chiude con la prima domenica di Avvento. Entriamo nel mese che sancisce l'inizio dell'anno liturgico.

Avvento significa attesa, ma anche silenzio, interiorità, intimità. Vorremmo che l'attesa, in silenzio e preghiera, fosse condivisa con Maria, madre di Gesù, per ripensare a tutta la storia della salvezza che proprio in Gesù trova compimento. Gesù il Verbo, la Parola del Padre che diventa uomo in tutto tranne che nel peccato.
Attendere amorevolmente in preghiera il Natale del Signore perché l'amore del Padre si manifesta attraverso il Figlio Suo Unigenito, e Figlio di Maria Vergine.

Dicembre è il mese che ci lascia estasiati davanti allo spettacolo della neve che riveste di splendida veste monti, alberi, tetti delle case. Splendore di bellezza è la natura così rivestita e, a prescindere dal freddo, tanta pura bellezza ci fa gioire, di più, ci riscalda il cuore con sentimenti nuovi.
Non lasciamo raffreddare i cuori in questo mese, ascoltiamo il silenzio ovattato del soffice cadere della neve lenta e pur tuttavia frettolosa e, nell'attesa del grande avvenimento, nella natura potremmo rinvenire simboli di quel che accadrà nella "notte di luce", del 24/25 dicembre.

Il Verbo di Dio verrà nel silenzio... verrà in fretta perché l'Amore vuole subito manifestarsi.
Ecco, proprio come la neve silenziosa e frettolosa. L'amore nasce nel silenzio ma in tutta fretta. Troppi secoli, infatti, erano passati dalla caduta di Adamo ed Eva e la nascita del Salvatore. L'Amore aveva davvero atteso troppo! E finalmente contempleremo l'Amore, la tenerezza di un Dio fatto bambino, fatto uomo come noi.
Se ci saremo ben preparati nel silenzio, nella preghiera, Gesù ci abbraccerà, di colmerà l'anima dei suoi doni, primo fra tutti la pace, poi la gioia e ancora l'amore. Abbracciati a Gesù sarà più leggero vivere, e abbracciati a Lui impareremo l'arte più difficile: amare non a parole ma fattivamente e con tenerezza.
Gesù ci farà dono di ciò che oggi manca: i valori. Ma il dono dei doni è sentire: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama".

Dio scende fino a noi, soltanto per Amore. Che faremo noi? Ciò che possiamo e dobbiamo fare, è questo: vivere nella gioia che il Signore viene a salvarci e sforzarci di convertirci dal profondo del cuore.
La conversione la mostriamo in un unico modo: amando Dio e i fratelli. Amare vuol dire: perdonarsi e perdonare.
Talora non perdoniamo a noi stessi di essere come siamo e allora diventa difficile perdonare agli altri: manca la pace nel nostro cuore, manca l'accettazione dei nostri limiti.
Come possiamo accettare gli altri? L'amore scaturisce da un cuore in pace con se stesso, in armonia con se stesso: facciamo unità dentro di noi e faremo unità con gli altri.
L'Avvento ci porta ad approfondire la conoscenza di Gesù per vedere se siamo o no sua trasparenza. Gesù, infatti, è trasparenza del Padre.
Cerchiamo di essere trasparenza del Figlio obbediente al Padre in profonda umiltà.
Come si apre l'anno liturgico e si conclude. Con la celebrazione della Solennità di Cristo Re abbiamo chiuso l'anno liturgico, ora con l'Avvento riapriamo l'anno liturgico.
E' come se dicessimo: una vita nasce, una vita muore. In questo alternarsi è racchiusa la nostra vita e in questo alternarsi dobbiamo realizzare la nostra salvezza.
Il Signore ci dà l'opportunità per realizzarla se ci poniamo con docile disponibilità all'ascolto dello Spirito.
L'anno liturgico ci facilita un cammino costante, scandito dalla Parola, dal tempo di Dio.
L'Avvento è una prima tappa, la prima opportunità offertaci dal Signore per riflettere sul mistero dell'Incarnazione, che celebreremo solennemente il 24 e il 25 dicembre.

Il Cristo, nostro Signore, si è incarnato nel seno della Vergine Maria, per salvare l'uomo, per salvarci tutti, riscattarci dal peccato originale, dalla morte antica.
Salvare l'uomo prendendo un corpo di carne come il nostro e sperimentando con esso quanto l'uomo sperimenta di sentimenti, di dolore, di gioia, di debolezza, di fame e di sete, di sofferenza, di fatica e di insuccesso.

L'Avvento è un momento davvero favorevole per far memoria di quanto il Signore ha compiuto di meraviglie per l'uomo, per noi.
E' questa una contemplazione che deve portarci al rendimento di grazie a Dio. Guardiamo Maria, la Stella, e andiamo insieme ai pastori all'incontro inafferrabile di Colui che nella Notte del tempo nasce nel nostro tempo, luce senza fine.
La sua venuta ci doni la pace, l'amore, la concordia e la fraternità.per non rallegrarci da soli. Prepariamoci insieme al Natale del Figlio di Dio, con l'amore, con la preghiera, con la carità fraterna.
Guardiamo Maria e impariamo da Lei a essere uomini e donne di fede, di silenzio, di preghiera, di ascolto della Parola di Dio. Con l'augurio, così, di vivere una meraviglioso e fruttuoso Avvento.