San Luca
18 Ottobre
L'evangelista Luca può esserci particolarmente caro perché è l'evangelista della Madonna. Solo da lui ci sono state tramandate l'annunciazione, la visitazione,
le scene del Natale, della presentazione al tempio di Gesù. E si può anche dire l'evangelista del cuore di Gesù, perché è Luca che ci rivela meglio la sua
misericordia: è l'evangelista della parabola del figlio prodigo un tesoro che troviamo soltanto nel suo Vangelo, della dramma perduta e ritrovata. E'
l'evangelista della carità: lui solo ci racconta la parabola del buon samaritano, e parla dell'amore di Gesù per i poveri con accenti più teneri degli altri: ci
presenta il Signore che si commuove davanti al dolore della vedova di Nain; che accoglie la peccatrice in casa di Simone il fariseo con tanta delicatezza e le
assicura il perdono di Dio; che accoglie Zaccheo con tanta bontà da cambiare il suo esoso cuore di pubblicano in un cuore pentito e generoso.
San Luca è dunque l'evangelista della fiducia, della pace, della gioia; in una parola possiamo dire che è l'evangelista dello Spirito Santo. Negli Atti degli
Apostoli è lui che ha trovato la formula tanto cara alle comunità cristiane: "formare un cuor solo e un'anima sola", che è ripresa anche dall'orazione della Colletta di oggi:
"Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo il mistero della tua predilezione per i poveri, fa' che i cristiani formino un cuor solo e
un'anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza". E la comunità cristiana, fondata sull'amore di Gesù e anche sull'amore alla povertà: solo persone non
attaccate ai beni terreni per amore del Signore possono formare un cuor solo e un'anima sola.
Il Vangelo di san Luca lo rivela pieno di zelo. Soltanto lui riporta l'invio in missione dei settantadue discepoli (gli esegeti pensano che questo sia un
numero simbolico e rappresenti le settantadue nazioni dell'universo) e alcuni particolari di questa missione: "Il Signore designò altri settantadue discepoli e
li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi". San Gregorio Spiega: "Bisogna che i discepoli siano messaggeri della carità di Cristo.
Se non sono almeno due la carità non è possibile, perché essa non si esercita verso se stessi, ma è amore per l'altro".
Ci sono dunque molti tesori nell'opera di san Luca e noi possiamo attingervi con riconoscenza, non dimenticando l'aspetto che l'evangelista sottolinea
maggiormente: darci tutti al Signore, essere suoi discepoli pronti a portare la croce ogni giorno con lui. Allora il nostro amore è autentico e porta veramente
i frutti dello Spirito: la pace, la gioia, la benevolenza.